“Diritti e doveri collegati al lavoro in Agricoltura. Il contrasto al caporalato. Il racconto giornalistico” sono il tema del corso di formazione per giornalisti si terrà a Reggio Calabria martedì 10 dicembre 2024. Parteciperà la coordinatrice di ARGA Calabria Manuela Lacaria.
Il corso, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria in collaborazione con: UNARGA – ARGA Calabria, Sindacato Giornalisti della Calabria, Fondazione Enpaia, ha il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria.
C’è tempo fino all’8 dicembre per iscriversi al corso (che si terrà dalle ore 9:30 alle 13:30 nella sede del Consiglio Regionale in via Cardinale Portanova presso la sala Federica Monteleone per 6 crediti formativi di cui 2 deontologici) tramite la piattaforma per la formazione dei giornalisti https://www.formazionegiornalisti.it
Il programma prevede i Saluti istituzionali di Filippo MANCUSO, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Assessore regionale al Lavoro Giovanni CALABRESE e del Presidente di Fondazione Enpaia Giorgio PIAZZA. Seguiranno le relazioni di: Giuseppe SOLURI, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria e di Pietro Santo MOLINARO,Presidente della Commissione Consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa.I lavori proseguiranno con gli interventi di: Massimo FIORIO in rappresentanza delMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Francesco GAGLIARDI, responsabile Area Comunicazione e Marketing Fondazione Enpaia e Direttore Responsabile di www.previdenzaagricola.it. Concluderà i lavori Giuseppe PELEGGI, responsabile della direzione Studi, Ricerche e Rilevazioni Statistiche.
Share the post "REGGIO CALABRIA:IL RACCONTO GIORNALISTICO DEL LAVORO AGRICOLO E DEL CONTRASTO AL CAPORALATO"
Il successo del 1° Convegno organizzato da COER “L’Olio Extra Vergine di Oliva delle Terre dell’Emilia-Romagna”, svoltosi in un’ affollata sala consiliare del Comune di Vignola il 9 novembre 2024, testimonia l’evidente crescita dell’interesse e di una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori verso l’Olio Extra Vergine di Oliva e ha consentito di scoprire le grandi potenzialità dell’olivicoltura in Emilia-Romagna. Come ha sottolineato il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani, la strada tracciata dall’Umbria con Frantoi Aperti, sta facendo proseliti grazie alla grande qualità delle produzioni di ormai tutte le regioni italiane. Patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Unione delle Terre dei Castelli e dai Comuni di Vignola, Marano sul Panaro, Valsamoggia e Modena l’evento è stato realizzato con la partecipazione e il sostegno della GLO Europe Srl, del Forno di Calzolari, dell’Acetaia Sereni, della Cantina TerraQuilia, dell’Az. Agr. Il Palazzino di Mario Milani e dall’IIS Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (MO) e di Vignola (MO).
Al convegno moderato da Antonietta Mazzeo – Direttore Generale COER, giornalista ARGA UNARGA, al termine dei saluti istituzionali di Emilia Muratori, Sindaco del Comune Vignola e di Nicola Benatti della Regione Emilia-Romagna. Settore Organizzazioni di mercato, qualità e promozione e responsabile Area Settore Vegetale sono intervenuti Franco Spada, Tullia Gallina Toschi, Ganino Tommaso,Lucia Morrone, Luca Congi, Davide Postiglione e gli studenti Federico Tremosini e Amanda Brunelli. Le conclusioni sono state affidate a Roberta Fantoni, Presidente COER.
Al termine del convegno tutti gli intervenuti hanno potuto effettuare l’assaggio degli Oli Extra Vergini di Oliva prodotti da alcuni dei soci di COER, della campagna olearia 2024a cui è seguito un aperitivo con prodotti enogastronomici tipici del territorio, tra cui, Il pane del Forno di Calzolari, le patate di Montese dell’Az. Agr. Il Palazzino di Mario Milani e i vini della Cantina TerraQuilia e della Tenuta SereniCultura, qualità, territorio e turismo, sono espressione di un progetto che va oltre la raccolta, la spremitura e l’imbottigliamento; COER il Consorzio Oleoturismo Emilia-Romagna, assiste e supporta i soci promuovendo e incentivando la visita ai luoghi di produzione, agli uliveti, ai frantoi, nonché alle esposizioni dedicate all’Olio Extravergine di Oliva, le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo, i servizi di assaggio e commercializzazione delle produzioni olivicole e degli oggetti, materiali ad esse attinenti, nella certezza che questa forma secolare di coltivazione sia fondamentale per conservare, difendere e salvaguardare la biodiversità del territorio Emiliano-Romagnolo.
L’obiettivo è trasformare il turismo dell’olio in una esperienza di comunità che coinvolga non solo la filiera della produzione olivicole, ma anche tutte le realtà accessorie e contigue come la ristorazione, il sistema museale, le strutture di accoglienza e quelle del benessere, le oleoteche, le agenzie di viaggio e i tour operator, che si impegnano a realizzare azioni concrete volte alla valorizzazione della cultura olivicola e del prodotto Olio Extra Vergine di Oliva, nella sua dimensione sociale, economica, ambientale, turistica e territoriale in un’ottica di sostenibilità e salvaguardando gli specifici valori espressi dalle identità storiche locali. L’oleoturismo rappresenta una grande opportunità di qualificazione, coinvolge non solo la filiera della produzione, si qualifica come “turismo di comunità”, un’offerta integrata tra olio, cultura e turismo, l’occasione per dare “valore” e più redditività agli olivicoltori. L’offerta turistica è in una fase di profonda trasformazione ed evoluzione, sostenere lo sviluppo del turismo esperienziale focalizzato sulla produzione olearia è fondamentale. L’apertura alle “visite” è piuttosto recente, se confrontata con quella delle cantine vinicole, e molti potenziali visitatori non sono ancora a conoscenza del fatto che ci sia la possibilità di sperimentare il mondo dell’olio attraverso una pluralità di esperienze, che vanno oltre a quelle tradizionali. Le potenzialità di questo comparto, grazie alla sua storia secolare, al legame con il territorio e alle proprietà benefiche del prodotto, sono ancora ampiamente inespresse. È importante indirizzare ed accompagnare lo sviluppo del settore affinché nei prossimi anni si sviluppino progettualità capaci di esprimere le sue potenzialità e creare valore per la filiera.
Share the post "L’OLIO EXTRA VERGINE DELLE TERRE DELL’EMILIA-ROMAGNA PROTAGONISTA DEL PRIMO CONVEGNO SULL’OLEOTURISMO CON ARGA E UNARGA"
Si è svolta presso il MASAF- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste una cerimonia in cui è stato ricordato l’operato, a 50 anni dalla sua prima nomina, nel 1974, del senatore e Ministro dell’Agricoltura Giovanni Marcora. Lo hanno ricordato, alla presenza dei figli Luca e Barbara, gli on.li Gianfranco Rotondi e Bruno Tabacci, assieme al giornalista del TG2 Luciano Ghelfi, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida e di molti parlamentari.
Gianfranco Rotondi ha introdotto la celebrazione, ricordando Marcora come uno dei migliori ministri nella storia della Repubblica, mentre Luciano Ghelfi ha tracciato la storia della persona, figlio di contadini, partigiano “Albertino” nella lotta durante la Resistenza, in cui conobbe Enrico Mattei, e poi l’impegno politico nella sinistra DC, di cui fu uno dei fondatori. Prima del suo impegno al Ministero Agricoltura, chiamato da Aldo Moro, durato 7 anni, a lui si deve tra l’altro la legge sull’obiezione di coscienza e l’istituzione del Servizio Civile (1972), e la legge Gozzini sul trattamento dei detenuti nelle carceri. Dotato di forte carisma personale, conosceva bene il mondo agricolo e le sue problematiche, anche attraverso la gestione della sua azienda zootecnica nell’Appennino parmense, e svolse il suo incarico con una presenza costante in ambito europeo, riportando al centro dell’attenzione l’agricoltura italiana, dando il via a molte riforme, tra cui la famosa legge Quadrifoglio. Bruno Tabacci ha ricordato la figura di Giovanni Marcora, persona impregnata di una forte componente di moralità cristiana tradizionale derivante dal mondo contadino, in un contesto politico difficile (divorzio, aborto, diritto di famiglia) ma con un pensiero fortemente innovativo, la sua moderna visione dell’agricoltura italiana ed il suo continuo impegno volto a restituire dignità economica e sociale al settore primario ed ai suoi attori. Fu il primo, tra l’altro, ha sottolineato Tabacci, a considerare il ruolo dell’agricoltore anche come custode del territorio, e a dare un forte impulso alla conservazione della natura in Italia in un mondo all’epoca insensibile ai problemi ambientali: avviò studi sull’inquinamento delle acque in Italia, si occupò dei terreni abbandonati, lanciò un primo censimento delle ultime zone umide, ampliò i confini dei Parchi Nazionali del Circeo, dello Stelvio, del Gran Paradiso, dell’Abruzzo e delle Calabria, istituì dieci nuove riserve naturali, volle rivedere la legge sulla caccia e la difesa dei boschi. Tabacci ha anche richiamato, citandone un suo pezzo, la grande stima che Indro Montanelli aveva per lui.
A chiusura, dopo l’intervento del Ministro Francesco Lollobrigida sul valore dell’uomo ricordato, del suo impegno per tutelare le produzioni italiane ma anche verso le giovani generazioni, è stata consegnata ai figli di Giovanni Marcora una targa commemorativa della presenza paterna presso il Ministero dell’Agricoltura. Quando Marcora divernne Ministro dell’Agricoltura, UNARGA era nata da poco più di dieci anni e trovò sempre in lui un interlocutore attento al ruolo della stampa agricola per lo sviluppo del settore primario nel nostro Paese.
Share the post "ROMA, COMMEMORAZIONE DEL 50^ ANNIVERSARIO DELLA NOMINA A MINISTRO DELL’AGRICOLTURA DEL SENATORE GIOVANNI MARCORA"
Grande soddisfazione, in numeri, relatori, argomenti trattati e novità. Soprattutto, grandi prospettive per l’ambito del benessere e della salute alimentare dell’individuo in generale. Ecco alcuni dei successi raggiunti durante la tre giorni di convegno della Società Italiana di Nutrizione Umana, con la quale Unarga ha una convenzione per lo scambio delle attività formative, che ha visto il Palazzo della Borsa di Genova trasformarsi nel polo di attenzione internazionale in ambito di nutrizione, sport e salute, così come da titolo dell’evento.
Un grande successo si misura in risultati, quindi partiamo dai numeri: 55 tra relatori e moderatori provenienti da Istituti e Università di tutto il mondo, così come scienziati, ricercatori ed esperti di nutrizione applicata allo sport che hanno presentato ricerche e studi condotti negli ultimi anni. 92 professionisti iscritti, tra cui studenti e specializzandi che hanno potuto confrontarsi direttamente con i relatori intervenuti. 4 le Istituzioni che hanno collaborato sinergicamente con SINU, la Società Italiana di Nutrizione Umana, per realizzare questo grande risultato: la Camera di Commercio di Genova, il CLP, Centro Ligure per la Produttività, il Comune di Genova e l’Università di Genova. Una manifestazione dal grande valore formativo e scientifico: infatti, durante la prima giornata di convegno, sono stati presentati i nuovi LARN, acronimo di Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia, ovvero 804 pagine di riferimento del settore medico per definire i nutrienti necessari al benessere dell’individuo sano. In via di revisione costante, i LARN rappresentano uno strumento di svolta generazionale per la formazione continua dei professionisti della nutrizione (medici specialisti, biologi e dietisti) poiché espongono teorie formate su anni e anni di ricerche e approfondimento sulle abitudini alimentari e sul fabbisogno quotidiano. I nuovi LARN, aggiornati in circa 10 anni dall’ultima pubblicazione, hanno evidenziato la necessità di virare sempre più verso un regime basato su alimenti di derivazione vegetale, dove l’ eccesso di proteina animale dovrà essere man mano sostituita con quella vegetale, così come indicato dalle linee guida della sana alimentazione, al fine di ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.
Cereali integrali, i legumi, la frutta secca: si tratta di alimenti privi di grassi saturi e perfettamente integrabili nelle diete di chi fa sport a livello sia amatoriale che professionale. I LARN, poi, evidenziano la necessità di incrementare l’assunzione di minerali quali magnesio e potassio, anch’essi ampiamente utilizzati da atleti di vario genere e livello: questo dato, sottolineato da evidenze epidemiologiche, implica, così, di assumere maggiori porzioni di frutta e verdura, soprattutto durante i due pasti principali. Grandi novità, infine, sull’assunzione di uova (più tollerate) e sulla colesterolemia, dove la componente genetica assume un valore assolutamente rilevante rispetto allo sviluppo della patologia. Alle linee guida scientifiche si sono allineate anche le sperimentazioni “sul campo” con la presentazione di alcune ricette appositamente calibrate per supportare le attività sportive. Durante il 2024, infatti, celebrando i 10 anni di lavoro sinergico di SINU e Università di Genova – Facoltà di Medicina (Dietistica – DIMI), 15 chef certificati Genova Liguria Gourmet hanno sposato le direttive FAO sulla alimentazione corretta, sana e sostenibile e seguito una formazione dedicata per poter ideare ricette ideali per il pre e post workout che hanno proposto durante la manifestazione, coinvolgendo i prodotti di 15 produttori aderenti al marchio Prodotti Genova Gourmet. Oltre alle proposte gastronomiche presentate, grande novità di questa edizione è stata la Sustainable Genova Gourmet Lunch Box per lo Sport , proposta agli ospiti durante la seconda giornata del convegno. 90 lunch box dal packaging sostenibile e facilmente trasportabile per gli atleti, al cui interno si sono potute degustare ricette tipiche del territorio ligure, scelte, ideate e calibrate appositamente per chi deve affrontare un allenamento. Al supporto della rete locale si aggiunge la partecipazione entusiasta di ben 25 alunni dell’Ist. Alberghiero Marco Polo di Genova che hanno supportato le attività durante tutti i servizi.
“Grazie al costante lavoro sinergico tra gli Enti e le organizzazioni che si occupano di alimentazione, quest’anno Genova è a tutti gli effetti capitale dello sport e della nutrizione legata alle attività sportive – sostiene la professoressa Livia Pisciotta, tesoriere SINU e direttrice della Scuola di specializzazione in Scienze dell’Alimentazione e coordinatrice del corso di studio Dietistica dell’Università di Genova – Il convegno è il risultato di questa comunione di intenti e vedrà convogliare i massimi esperti nazionali e internazionali del settore insieme alla compresenza di atleti olimpici e paralimpici che si sono distinti non soltanto nei risultati e successi ottenuti, ma anche nella promozione di uno stile di vita sano ed equilibrato. Un evento unico che vede questa adesione da parte dei diretti protagonisti ed esempi virtuosi come valore aggiunto di inestimabile importanza”.
Share the post "GENOVA: ALIMENTAZIONE E SPORT NELLA TRE GIORNI DEL CONVEGNO SINU"
Unisce l’Italia lo straordinario successo dei formaggi italiani al World Cheese Awards 2024 a Viseu, in Portogallo. 118 medaglie per la Nazionale Parmigiano Reggiano, con un numero record di 5 Super Gold, cui si aggiungono 10 premi anche per CheeseItaly – la Nazionale italiana Formaggi con diverse eccellenze casearie del Bel Paese.
“Esprimo un particolare apprezzamento ai produttori italiani che si sono messi in gioco – afferma Gabriele Arlotti Ceo dei due gruppi e giornalista ARGA – UNARGA – con grandissimo spirito di collaborazione e confronto. Abbiamo conseguiti premi nel mondo del Parmigiano Reggiano, con 118 riconoscimenti complessivi, 5 Super Gold, numero mai raggiunto prima per un singolo formaggio!, 31 ori, 45 argenti e 37 bronzi. Estremamente positivo il bilancio di CheeseItaly Nazionale italiana formaggi con 1 oro, 5 argenti (tra cui l’azienda del giovane Alessandro Criscione di soli 47 capi di bestiame a Ragusa!) e 4 bronzi destinati a eccellenze casearie di Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia. La straordinaria visita e apprezzamento dell’ambasciatore italiano in Portogallo, Claudio Miscia, giunto appositamente nel luogo del concorso ha tributato il giusto riconoscimento al made in Italy dei formaggi in gara nel mondo”.
La Nazionale del Parmigiano Reggiano al completo
I 5 Super Gold per il Parmigiano Reggiano sono stati aggiudicati dai caseifici Società Agricola Fratelli Boldini Società Semplice (Traversetolo, Parma) inferiore ai 23 mesi, Latteria sociale Moderna (Bibbiano, Reggio Emilia) per la categoria 30-39 mesi, Caseifici Granterre – La Nuova 2000 (Cavriago) oltre 40 mesi, Casearia F.lli Dotti matr. 200 (Bibbiano) 30 – 39 mesi, Antica Fattoria Scalabrini di Ugo e Bruno S.S. Società Agricola 30 -39 mesi (Bibbiano). Lo scorso 29 ottobre ad Aiola di Montecchio Emilia, presso l’Associazione La Barchessa, si era tenuto il ritrovo delle 119 aziende italiane che hanno gareggiato in Portogallo con le due nazionali tra 4.786 campioni provenienti da 47 Paesi diversi e valutati in 104 tavoli sotto i palati di 240 giudici internazionali.
Il 13 dicembre 2024, presso la Sala del Tricolore di Reggio Emilia, la cerimonia tutta italiana per l’assegnazione dei premi ai caseifici. Vincitore assoluto del World Cheese Awards 2024 è risultato il “Queijo de Ovelha Amanteigado” formaggio di latte ovino con 86 punti conseguiti nel round finale.
Share the post "5 SUPER GOLD E 128 RICONOSCIMENTI PER L’ ITALIA AI WORLD CHEESE AWARDS 2024 IN PORTOGALLO"
Dal Premio Landolfo , consegnato a Napoli il 21 novembre scorso nel prestigioso Istituto di cultura meridionale, un appello alle istituzioni affinché venga messa in sicurezza l’Emeroteca Tucci. Lo hanno lanciato insieme il quotidiano “Roma”, l’Ordine nazionale dei Giornalisti, la Federazione nazionale della stampa e l’Istituto di cultura meridionale in occasione della tredicesima edizione del premio di giornalismo in memoria del vicedirettore del “Roma”, Francesco Landolfo, scomparso nel 2006.
In apertura della cerimonia il messaggio della segretaria generale della FNSI, Alessandra Costante, assente perché impegnata al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Pluralismo dell’informazione, crisi dell’editoria e prospettive lavorative i temi attorno ai quali si è sviluppato il dibattito, moderato dal direttore editoriale del “Roma”, Antonio Sasso, a cui ha preso parte il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli.
Il mestiere come passione e impegno civile sull’esempio di Franco Landolfo, la cui figura professionale e umana è stata ricordata dal presidente dell’Istituto di cultura meridionale, Gennaro Famiglietti, dal segretario generale aggiunto della FNSI, Claudio Silvestri, dal presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, dal direttore responsabile del “Roma”, Pasquale Clemente e dalla presidente dell’Arga Campania, Antonella Monaco. Geppina Landolfo, figlia di Francesco e segretaria del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, ha sottolineato la grande partecipazione al premio con 50 servizi giornalistici arrivati da tutta Italia.
Il premio “Francesco Landolfo” quest’anno è stato assegnato a “Reddito di contadinanza, l’idea per salvare la terra” di Emanuela Sorrentino (Il Mattino), “Cilento, andamento lento” di Valentina Tafuri (Donna Moderna), “Eco Food Fertility, da Acerra il progetto su inquinamento e capacità riproduttiva” di Lidia Scognamiglio (“Medicina 33”, TG2), “Il richiamo delle radici” di Lilly Viccaro Theo (“Mezzogiorno Italia”, TGR), “L’oro rosso del Vesuvio, contro le frodi c’è Tomato Trace 4.0” di Claudia Clemente (Ansa.it), “Una gru in affitto e vernice di scarto: così ho ridato vita al murales di Maradona” di Oscar Maresca (Gazzetta.it). Targa Gianpaolo Necco a “L’ultimo custode del fiume Sebeto” di Antonio Salamandra (VG21). Menzione speciale a “Campi flegrei, la terra trema e torna la paura” di Emanuela Vernetti (“L’aria che tira”, La7), “Il modello Campania per le autorizzazioni degli impianti a fonti rinnovabili” di Massimiliano Cassano (QualEnergia.it) e “Come scegliere un buon olio? Parola all’esperta Simona Cognoli” di Claudia Sparavigna (Foodando.it). Premio alla carriera a Umberto Belpedio.
Share the post "IL PREMIO LANDOLFO, VOLUTO DA ARGA CAMPANIA PER RICORDARE IL SUO FONDATORE, E’ STATO ASSEGNATO A NAPOLI NEL CORSO DI UNA PRESTIGIOSA CERIMONIA"
Al congresso hanno partecipato numerosi giornalisti europei, compreso diversi membri del Direttivo di Enaj. Nella foto, da sinistra, Vedran Stapic (Croazia), Adrian Krebs (Svizzera), la presidente Lisa Bellocchi e Katharina Seuser (Germania)
IFAJ, la Federazione mondiale dei giornalisti agricoli, di cui l’Italia fa parte tramite UNARGA, ha svolto tra il 13 e il 18 agosto 2024 il proprio Congresso annuale. L’appuntamento si svolge in un Paese diverso ogni anno, stavolta in Svizzera, ad Interlaken, nell’Oberland Bernese. Il Congresso 2024 è stato importante anche perché si è proceduto al rinnovo delle cariche. Il nuovo presidente è lo statunitense Steve Werblow, in precedenza vicepresidente. Succede alla svedese Lena Johansson, che non poteca essere rieletta per avere compiuto i mandati possibili. Alla vicepresidenza è stato eletto l’argentino Adalberto Rossi (le radici italiane sono evidenti, la nonna era di Firenze) che in precedenza aveva svolto le funzioni di segretario. Alla segreteria è stato eletto il britannico Adrian Bell, per molti anni, in precedenza, impegnato come tesoriere. New entry, nel ruolo di tesoriera, la sudafricana Magda Du Toit. Queste quattro persone costituiscono il “presidium” che governa la federazione; al loro operato si affiancano le decisioni prese dall’assemblea degli executive members, uno per ogni Paese associato. Per l’Italia è Lisa Bellocchi.
Il neopresidente IFAJ Steve Werblow con Lisa Bellocchi
Dall’assemblea 2024 sono usciti anche i nomi dei “trustees” che comporranno il consiglio di amministrazione della neonata Fondazione della Federazione dei giornalisti agricoli. La nuova struttura, “charity” secondo il diritto britannico, dovrebbe agevolare le donazioni da parte di aziende e gruppi. Secondo il modello ormai consolidato dei Congressi IFAJ, dibattiti e tavole rotonde si sono alternati a “visite in campo”, per conoscere l’agricoltura del Paese ospitante. L’agenda IFAJ prevede che il Congresso 2025 sarà in Kenya dal 14 al 18 ottobre 2024, poi nel 2026 in Croazia e nel 2027 di nuovo nella Repubblica del Sudafrica, dove già si svolse nel 2017.
Su incarico del presidente Zalambani, la Bellocchi ha invitato ad un incontro in Italia nel 2025 il “presidium” di IFAJ, per celebrare il cinquantesimo anniversario del Congresso mondiale svoltosi a Milano nel 1975 e nel decennale del press tour organizzato in concomitanza con Expo 2015.
Share the post "LO STATUNITENSE STEVE WERBLOW NUOVO PRESIDENTE IFAJ. AL CONGRESSO MONDIALE E’ INTERVENUTA PER L’ITALIA LISA BELLOCCHI (UNARGA)"
Gloria Paci e Luca Di Leo rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Associazione protezione diritti e libertà privacy APS
Che pizza sta privacy! A quanti sarà scappato di bocca esasperato dalla fatidica parolina, privacy appunto, che suona sempre più come un eufemismo o solo una serie di regole inutili visto che ora tutti sanno tutto di tutti. Privacy, una parola entrata ormai nel vocabolario corrente e non dovrebbe più fare effetto visto che la prima legge italiana che ha regolamentato la materia risale al 31 dicembre 1996 (Legge n. 675/96).
Il cartone della pizza personalizzata
“Prego, metta una firmetta qua..sa è per la privacy”, quante volte abbiamo sentito ripetere questo ritornello al momento di sottoscrivere un contratto, una polizza, un qualunque documento che ci viene sbandierato sotto il naso senza ricevere alcuna spiegazione aggiuntiva. E noi firmiamo, passivamente, meccanicamente, tanto è la prassi e così fanno tutti. E proprio una leggerezza nel firmare documenti senza conoscerne il contenuto, con consensi già fleggati, ha inevitabili conseguenze: il vedersi recapitare sulla propria mail o tramite sms messaggi non desiderati di carattere promozionale. Ciò che non è ancora chiaro è che la protezione dei dati è un diritto costituzionalmente riconosciuto a ciascun individuo. Ogni persona infatti è l’unico proprietario dei propri dati, siano essi dati personali come il nome, il cognome, il codice fiscale ecc. o dati particolari vale a dire informazioni che riguardano lo stato di salute, la religione, l’etnia, le idee politiche o l’adesione ad un sindacato. Ma chi tutela i nostri diritti? Le cronache di ogni giorno, dossieraggi compresi, dicono che grazie alle tecnologie più sofisticate si può scoprire di tutto su una persona. Dal conto in banca, ad eventuali relazioni extraconiugali fino ai più piccoli scheletri nell’armadio che ognuno di noi non vuole diffondere. Quando si scopre la magagna e le informazioni sono di dominio pubblico, ormai la frittata è fatta. Con la complicità di testate giornalistiche ed i canali social in un attimo reputazione e vita privata divengono patrimonio di tutti, oggetto anche di commenti non sempre lusinghieri per il malcapitato.
Dalla frittata alla pizza il passo è breve. Che ci azzecca la privacy con la nostra specialità gastronomica nazional popolare e copiata (con qualche variante) in tutto il mondo? C’entra eccome, seppur con un volo pindarico, ci si arriva. “Che pizza sta privacy”, è un progetto ideato e realizzato dall’Associazione Protezione diritti e libera Privacy APS (APDLP), https://www.associazionedirittiprivacy.it/ un’associazione di promozione sociale costituita nel 2019 e con sede a Rimini nata per volontà di alcuni professionisti del settore che credono “Nel diritto di avere diritti”, citando il celebre volume di Stefano Rodotà che pone al centro la dignità dell’uomo, unico detentore di un patrimonio di diritti che l’avvento delle nuove tecnologie rischia di annullare dalle logiche di mercato.
QR Code presente sul cartone della pizza
Presieduta dalla giornalista Gloriamaria Paci fina dalla sua costituzione, l’Associazione, che ha iniziato uno scambio di informazioni con Unarga mettendo in rete i rispettivi siti, per il raggiungimento delle finalità statutarie non si rivolge solo a consulenti o esperti del settore, ma ad ogni persona che vuole conoscere e capire come il GDPR (General Data Protection Regolation), ovvero il Regolamento Europeo 2016/679, la norma vigente in tutti i Paesi della UE protegga i diritti e le libertà dei cittadini UE. Sempre più gli Ordini regionali dei giornalisti chiedono la collaborazione dell’ Associazione nei Corsi di formazione e nei Master.
“Che pizza sta privacy”, è un’iniziativa volta a garantire la massima diffusione e conoscenza delle legge. Il progetto è rivolto a tutti, in primis ai consumatori che oltre a gustare l’appetitosa pietanza vogliono acquisire una maggiore consapevolezza sulla norma. Come è possibile? Semplice, l’Associazione ha fatto personalizzare i cartoni della pizza utilizzati per l’asporto. Considerando che siamo costantemente connessi alla rete e lo smartphone è parte integrante della nostra vita, chissà che mentre si sta assaporando una gustosa pizza venga la curiosità di inquadrare il QR Code presente sul cartone
Collegandosi e visionando la documentazione pubblicata sul sito dell’Associazione, raggiungibile proprio con il QR Code presente sul cartone della pizza, si possono acquisire nuove consapevolezze sul valore dei dati e sul fatto che, mentre noi stiamo assaporando la nostra pizza, nello stesso istante in qualche parte del mondo, forse qualcuno si sta mangiando con altrettanto piacere, per chissà quali finalità, milioni e milioni di informazioni all’ insaputa di chi appartengano!
“Che pizza sta privacy”, è marchio registrato presso il Ministero delle imprese e del made in Italy.
Nella nostra realtà parlare di protezione dei dati è più complesso di quanto si pensi. Trattandosi di beni intangibili i dati non suscitano gran interesse, sia nel settore pubblico che privato ed i titolari incontrano grandi difficoltà a dialogare con collaboratori, clienti e fornitori su come stanno gestendo gli adempimenti in conformità al Regolamento Europeo 2016/679.
Share the post "GUSTANDO UNA PIZZA SI PUO’ IMPARARE A PROTEGGERE I PROPRI DATI PERSONALI"
Angelo Radica, sindaco di Tollo (Chieti), è stato confermato all’unanimità presidente dell’associazione nazionale Città del Vino. Guiderà per il prossimo triennio, 2024-2027, l’associazione che riunisce oltre 500 comuni vitivinicoli italiani. I vicepresidenti – che entreranno in carica da dicembre 2024 – sono Tiziano Venturini (Friuli Venezia Giulia) per il Nord; Alberto Bertucci (Lazio) per il Centro; Vincenzo Savino (Campania) per il Sud; Giovanni Antonio Sechi (Sardegna) per le Isole. L’elezione è avvenuta a Stresa (Verbania) il 28 ottobre scorso in occasione della convention Città del Vino, in cui si è concluso l’anno che ha visto l’Alto Piemonte – Gran Monferrato Città Europea del Vino 2024. All’evento hanno preso parte oltre cento sindaci, amministratori e Ambasciatori delle Città del vino. Le più vive felicitazioni al dott. Radica sono state inviate all amico, a nome di UNARGA dal Presidente Roberto Zalambani.
Nel triennio, appena trascorso, che ha visto Radica presidente Città del Vino, l’associazione ha registrato 76 nuovi comuni soci, e 20 comuni usciti, per un saldo positivo di 56 comuni italiani in più associati. “I lavori di Stresa sono stati un momento importante per Città del Vino – sottolinea Radica, riconfermato presidente – con una grande partecipazione e condivisione del lavoro fatto e quello che c’è da fare. In questi tre anni abbiamo dato una maggiore visibilità e riconoscibilità dell’associazione, nei confronti delle istituzioni di tutti i livelli, dalla presidente del Consiglio ai ministeri, dalle Regioni all’Ispettorato del lavoro. Abbiamo fatto rete e sinergie importanti, scuola alta formazione, Ais, Assoenologi, la Carta per il Turista Enogastronomico Sostenibile (CartEs); potenziato la rete alleanza consumo sostenibile”.
“Ma ora – ha detto Radica – è il momento di guardare al prossimo triennio, in cui dobbiamo rafforzare la vendemmia turistica e sostenere in tutta Italia il turismo enogastronomico. Fra le novità, un nuovo evento estivo promozionale e turistico dei comuni Città del Vino, da giugno ad agosto. Inoltre, è mia intenzione potenziare le deleghe della giunta, con deleghe operative dedicate all’innovazione”. Durante la convention c’è stata la nomina a Città Italiana del Vino 2025 per i Castelli Romani, e la nomina di due nuovi Ambasciatori ed Ambasciatori Emeriti Città del Vino: si tratta di Marilena Mauceri, presidente Fondazione Inycon; e di Orazio Franchi, enologo.
IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE CITTA’ DEL VINO
Il nuovo consiglio di Città del Vino è composto dai coordinatori regionali: Abruzzo, Enzo Orfeo (vicesindaco Atessa – Ch); Basilicata, Mauro Tucciarello (assessore Rionero in Vulture – Pz); Calabria, Luigi Foresta (sindaco di Roccabernarda – Kr); Campania, Vincenzo Savino (vicesindaco Tramonti – Sa); Emilia Romagna, Paolo Grazia, (delegato Zola Predosa – Bo); Friuli Venezia Giulia, Tiziano Venturini (assessore Buttrio – Ud); Lazio, Alberto Bertucci, (sindaco di Nemi -Roma); Liguria, Enzo Giorgi (delegato Pornassio – Im); Lombardia, Luigi Chiesa (delegato Colli Verdi – Pv); Marche, Alessandra Boldreghini (assessore Morro d’Alba – An); Piemonte, Stefano Vercelloni (delegato Barengo – No); Puglia, Francesco Turco (sindaco Torricella – Ta); Sardegna, Giovanni Antonio Sechi (vicesindaco Usini – Ss); Sicilia, Leonardo Ciaccio (consigliere Sambuca di Sicilia – Ag); Toscana, Edoardo Prestanti (sindaco Carmignano – Po); Trentino Alto Adige, Franco Nicolodi (consigliere Isera – Tn); Umbria, Avelio Burini (delegato Torgiano – Pg); Valle d’Aosta, Stefano Carletto (consigliere Chambave – Ao); Veneto, Benedetto De Pizzol (delegato San Pietro di Feletto – Tv). Fanno parte del nuovo consiglio nazionale i consiglieri: per il Nord, Valentino Guglielmino (delegato Gattinara – Vc); Maurizio D’Osualdo (vicesindaco Rosazzo – Ud); Alberto Vercesi (vicesindaco Canneto Pavese – Pv); Giovanni Verzini (delegato Strada Vino Soave). Per il Centro: Claudio Ranchicchio (vicesindaco Todi – Pg); Matteo Arcenni (sindaco Terricciola – Pi); Stefano Cecchi (sindaco Marino – Roma). Per il Sud: Marco Razzano (delegato Amorosi – Bn); Vincenzo Norante (sindaco Campomarino – Cb); Angelo Radica (sindaco Tollo – Ch). Per le Isole: Alfio Spina (sindaco Sant’Alfio – Ct). Per la Delegazione straniera: Rino Dunis (direttore Centro culturale polivalente Grisignana – Croazia)
Share the post "CITTÀ DEL VINO: ANGELO RADICA CONFERMATO PRESIDENTE NAZIONALE PER IL TRIENNIO 2024-2027"
I protagonisti delle premiazioni dei giornalisti. Da sinistra: Marco Ferrara, Begona Perez Villarreal, Elisa Venco, Hira Grossi, Roberto Zalambani, Emilio Vitaliano e Sara Roversi
Presso l’Hilton Hotel La Lama all’Eur di Roma si è svolta il 14 ottobre scorso la cerimonia di consegna dei Premi sul giornalismo agroalimentare con il patrocinio di UNARGA. La cerimonia, molto coinvolgente si è svolta nel contesto di Next Bites, evento internazionale organizzato da EIT Food per costruire il futuro ed esplorare strategie innovative per la trasformazione dei sistemi alimentari con leader globali, con la presentazione, presso il Centro congressi La Nuvola, delle migliori start up europee. Richard Zaltzman, CEO di EIT Food, ha aperto la manifestazione sottolineando l’importanza del giornalismo per educare il pubblico su pratiche alimentari sostenibili e salutari. “L’innovazione è il cuore del futuro dell’agroalimentare, e la narrazione gioca un ruolo fondamentale per diffondere questa trasformazione”, ha affermato Zaltzman. A seguire, la premiazione ha valorizzato bravi interpreti nel giornalismo agroalimentare, riconosciuti dalla giuria per la loro capacità di tradurre complesse questioni agroalimentari in storie accessibili al grande pubblico. Elisa Venco ha ricevuto ilprimo premioper l’articolo “Le nuove mele globali contro il climate change,” un contributo che illustra con chiarezza l’innovazione per affrontare il cambiamento climatico. Hira Grossi, con “La Prima scuola di pesca in Italia,” e Emilio Vitaliano, con “Agroalimentare: Direzione Sostenibilità,” si sono aggiudicati rispettivamente il secondo e il terzo premio.
Richard Zaltzman, CEO di Eit Food, risponde alle domande dei giornalisti prima della consegna dei premi
Il Premio, che celebra l’eccellenza nel giornalismo agroalimentare, mira a mettere in luce le storie che promuovono innovazione e sostenibilità nel settore, organizzato da EIT Food con il supporto del Future Food Institute in Italia, ha visto la candidatura di oltre 100 lavori, confermando l’importanza di dare visibilità ai temi agroalimentari fondamentali per la nostra società. L’iniziativa è stata patrocinata da UNARGA e ASVIS e supportata dai media partner: Centro Studi Assaggiatori, CiboToday e Agenzia di Stampa ITALPRESS.
Nell’arco della mattinata particolare attenzione è stata dedicata alla transizione verso l’agricoltura rigenerativa, vista come soluzione essenziale per affrontare il cambiamento climatico e promuovere la resilienza ambientale. La tavola rotonda “Plasmare un futuro resiliente: politiche pubbliche e la transizione verso l’agricoltura rigenerativa”, moderata da Sara Roversi, con la partecipazione di esperti del settore agroalimentare, tra cui Begoña Pérez Villarreal (Direttore EIT Food CLC South), Charlotte Weston (Director EY, Sustainability, Clients and Markets Leader – Public Policy), Marco Ferrara (Director EY), Pierpaolo Fraddosio (Direttore Organismo Pagatore AGEA), Teresa del Giudice (Professore Associato Università Federico II) e Valerio Del Bufalo (Partner EY). I partecipanti hanno discusso di come le politiche pubbliche possano accelerare l’adozione di pratiche agricole rigenerative, favorendo la salute del suolo, la biodiversità e la sicurezza alimentare.
Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute, ha commentato: “La funzione dei giornalisti è sempre più cruciale: dobbiamo rendere tutti consapevoli, condividere dati e promuovere riflessioni critiche. Quando parliamo di cibo, parliamo del futuro, della nostra salute e di quella del pianeta. Quest’anno siamo entusiasti di aver esaminato tanti articoli di alta qualità. E’ previsto il coinvolgimento delle nuove generazioni, portando il giornalismo agroalimentare nelle scuole, perché comprendono quanto sia utile parlare di ecosistemi e costruire dal basso la consapevolezza delle sfide che attendono i decisori di domani.”.
Infine la cerimonia, Roberto Zalambani, Presidente di UNARGA, coadiuvato dalla collega ARGA Lazio Daniela Molina, dopo aver portato i saluti del Presidente di ARGA Lazio Roberto Ambrogi e del Delegato Fnsi presso UNARGA Maurizio Di Schino, ha introdotto la consegna ai premiati sottolineando l’importanza di stimolare soprattutto i giovani giornalisti a mettersi in gioco e a mostrare le proprie capacità e competenze in un contesto lavorativo sempre più difficile, e questo va a ulteriore plauso per chi ha promosso il premio e lo ha finanziato.
Share the post "NELLA SETTIMANA DELL’ALIMENTAZIONE SVOLTASI A ROMA EIT FOOD HA PREMIATO CON IL PATROCINIO DI UNARGA TRE GIORNALISTI DI SETTORE"