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ARGA FRIULI VG: RIUNITO IL DIRETTIVO IN VISTA DEL CONGRESSO UNAGA

Arrodarodirettivosindacoesterno2013ridRiunione fondante per l’ARGA FVG (l’Associazione Regionale della Stampa Agricola, Agroalimentare, dell’Ambiente e Territorio del Friuli Venezia Giulia) a Spessa di Cividale (UD) nella suggestiva sede dell’Azienda agricola di Paolo Rodaro, dopo il rinnovo del Direttivo. Salutata dal Sindaco di Cividale, Stefano Balloch, e dall’assessore all’Agricoltura, Mario Strazzolini, che hanno portato il saluto della comunità locale rilevando il ruolo che il mondo rurale, con le sue eccellenze e il pregio delle colture, specialmente vitivinicole, ha svolto e svolge in una realtà che racchiude uno scrigno della storia e della cultura del territorio, ed è stata riconosciuta tra i siti Patrimonio dell’UNESCO, la riunione ha consentito di affrontare le tematiche cogenti del settore primario e di quello alimentare. E dell’adeguata comunicazione. L’incontro ha rappresentato la concretizzazione dei progetti enunciati in occasione dell’Assemblea dell’ARGA, tenutasi a Codroipo, nei Vigneti Pittaro, e della successiva riunione del direttivo, a Malga Pramosio, a Paluzza (UD), in occasione dell’educational organizzato dall’Associazione e dal Corpo Forestale Regionale (CFR). Ma è stata anche preparatoria rispetto al Congresso nazionale dell’UNAGA, previsto per la metà di ottobre a Bari. Congresso, come ha ricordato il Presidente dell’ARGA, Carlo Morandini, che è anche Vicepresidente nazionale, che sarà propedeutico alla partecipazione della stampa agricola e agroalimentare specializzata all’Expò 2015 di Milano. Un’informazione che cerca di recuperare spazi, in contrazione anche a causa della crisi, come hanno detto i vicepresidenti, Antonio Buso, e Claudio Soranzo, per mantenere il ruolo determinante che essa svolge nella società, specialmente nell’ambito della civiltà globalizzata, anche a vantaggio di un’adeguata educazione dei consumatori. Il mondo rurale, in questi giorni, attraverso il Presidente regionale della Coldiretti, Dario Ermacora, ha espresso preoccupazione: per le carenze del sistema irriguo regionale acuite da un’estate torrida, per le difficoltà di accesso al credito delle attività del settore primario, per i problemi che i maidicoltori stanno affrontando a causa delle aflatossine. E la corretta informazione può concorrere, è stato detto, al superamento delle difficoltà in atto. Mentre la viticoltura, come ha ricordato Paolo Rodaro, risente della congiuntura sfavorevole in misura minore rispetto agli altri comparti nel settore delle eccellenze. Nella fascia delle aziende rurali che rappresentano tuttora il biglietto da visita del territorio regionale. Tra gli altri temi sviluppati nel corso della riunione quello della formazione dei giornalisti specializzati. Che, come ha ricordato il segretario dell’ARGA FVG, Amos D’Antoni, che è Vicepresidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, secondo le nuove normative diverrà obbligatoria in tutti i comparti della stampa, a livello nazionale. E a tale proposito ipotesi formative sono state proposte da Marco Buzziolo. Mentre Gianpaolo Girelli ha riportato le esperienze di cronaca specializzata vissute, per esempio, nella regione ungherese di Tocaji. Sergio Paroni, della Banca di Cividale, è intervenuto nella parte degustativa della riunione, per ricordare le proposte dell’Istituto a vantaggio dei giovani giornalisti. Nel corso della degustazione, Paolo Rodaro e Lara, hanno proposto i classici della cantina dei Colli Orientali del Friuli: il Tocai, da sempre cavallo di battaglia dell’Azienda Rodaro e più volte citato dal Ducato dei vini friulani ancor dai tempi dell’araldo Isi Benini, la Malvasia, prodotta senza ‘ritocchi’ in cantina come il Friulano, lo Schioppettino, il Merlot, il Refosco. Abbinati al salame nostrano, al formaggio Montasio, alla zuppa di verdure friulana, a una splendida oca al forno. Per concludere, il Picolit aromatico gustato sul terrazzo, rivolto proprio al colle della vigna di produzione, che guarda in direzione di Grado. Un’azienda, che da un solo ettaro di produzione, in vent’anni è passata a 150 ettari, con un impianto fotovoltaico sui terreni collinari, e la sede in un’antica villa padronale collinare, a Spessa di Cividale del Friuli.                                                                                                                                        

                    

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