Categorie

Archivio

Campania. Il direttore di Agricoltura e Innovazione compra 30 capre per salvarle dall’estinzione

Lanciato l’allarme per la Capra Napoletana, razza a rischio di estinzione della Regione Campania. Circa 30 capre di razza napoletana rischiano di finire al macello con la conseguente perdita di questa antica razza a rischio di estinzione. Se non interverranno le istituzioni o dei privati entro un mese un gregge di una trentina di capi potrebbe finire al macello. Questo il monito di Nando CIRELLA, direttore di Agricultura e Innovazione proprietario delle capre in questione.

«Le capre – dice il giornalista – sono state acquistate dalla mia rivista per scongiurare l’estinzione, ma oggi sono in pericolo perché sono state sfrattate, e tra qualche giorno non avranno più una casa. L’appello va a tutte le istituzioni pubbliche, ma anche a tutti i privati: chiunque sia interessato a darci una mano si faccia avanti prima che sia troppo tardi. A sposare la causa, oltre alla testata di settore, anche la Facoltà di Veterinaria dell’Università di  Napoli con Vincenzo PERETTI e i Verdi con Francesco BORRELLI. Le capre non verranno abbandonate da chi le vorrà ospitare, ma si continuerà il progetto che vede il recupero di questa antica razza».

«Allevata principalmente in provincia di Napoli ed esattamente alle pendici del Vesuvio e sui Monti Lattari, questa capra oggi – spiega Vincenzo Peretti – è seriamente compromessa, e il rischio di estinzione incombe ogni giorno sempre più seriamente. La razza era allevata tradizionalmente per il latte fresco da pronto consumo, infatti piccoli greggi di capre in lattazione venivano portate in città, dove il latte veniva venduto al bicchiere, e talvolta la capra veniva fatta salire sul pianerottolo di casa degli antichi palazzi partenopei, per essere munta davanti al cliente».  Le produzioni per le primipare (primo parto) sono di 350 litri in 165 giorni e per le pluripare di 450 litri in 165 giorni. Inoltre si producevano prodotti caseari casalinghi quali caciotte fresche e stagionate. La produzione principale di carne è data dal capretto che viene macellato a circa 9-12 kg, peso raggiunto in circa due mesi, dovuto al ricco latte prodotto dalle capre.

E’ una razza molto rustica, si ammala difficilmente e non ha problemi di parto, la percentuale di gemellarità è bassa, ma anche con i gemelli la napoletana riesce a portarli avanti tutti e due senza difficoltà. Le caratteristiche morfologiche che contraddistinguono questa razza a primo impatto sicuramente sono il colore del pelo che è raso nero con riflessi rossi, oppure totalmente rosso, orecchie lunghe e pendule, con una differenza tra il tipo “Monti Lattari” con orecchie leggermente più piccole e quello “vesuviano”, che sono più lunghe, la terza caratteristica, i bargigli o come sopranominati in Regione Campania le “sciuccaglie”.

(da Nando Cirella, Direttore Agricoltura e Innovazione cell.320/5711994)

Comments are closed.