Categorie

Archivio

IN CAMMINO PER IL “PARCO NATURALISTICO REGIONALE DEI MONTI PELORITANI”

di Patrizia Biagi, Presidente Agas e Consigliere nazionale Unaga

 

La  costituzione del Parco Naturalistico regionale dei Monti Peloritani è una proposta del Gal Tirrenico. L’idea, vanzata qualche anno fa,  potrebbe diventare realtà seguendo le linee di indirizzo della propria Governance e  grazie alle competenze del suo Ufficio di Piano. 

Il principale motivo dell’ interesse del Gal Tirrenico  sta nel fatto che  insiste proprio dentro i Monti Peloritani su quella linea naturale che li distinguono sia dai Monti Nebrodi che dalla Valle dell’Alcantara e unisce idealmente il promontorio di Tindari con Basicó, Tripi e Novara di Sicilia e che trova nella storia millenaria le ragioni di una naturale, ma inclusiva, demarcazione. L’iniziativa, per realizzarsi, deve trovare  convergenza a tutti i livelli e con tutte le forze politiche, perché l’ambiente é di tutti. Le tragedie di questi giorni, con decine di migliaia di ettari andati in fumo, con milioni di danni a cose e persone  e di migliaia di innocenti animali trucidati dal fuoco, devono far riflettere sia per  superare barriere e preconcetti, che per mettere mano ad una gestione sostenibile del creato. Il  GAL Tirrenico avrebbe il ruolo di sostegno sia per la nascita di nuovi strumenti di sviluppo, come i Contratti di Fiume, che per il nuovo organismo come è il Parco Naturalistico Regionale dei Monti Peloritani. Strumenti a cui il GAL non deve sostituirsi, ma che può, invece, accompagnare e fare da viatico, già nella fase formativa e costitutiva, per poi, assieme, continuare a progettare il futuro della Sicilia a partire dai Monti Peloritani. Il territorio dei Monti Peloritani è già in gran parte una vasta area protetta, visto che ricadono integralmente diverse aree protette di Natura 2000, tra Siti di interesse comunitario (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps), la Riserva naturale orientata di Fiumedinisi e Monte Scuderi, oltre a migliaia di ettari di demanio forestale regionale. Agli aspetti naturalistici del “Parco” vanno sommati quelli umani, segnati da una presenza che rivela emergenze di tipo architettonico, archeologico ed etnoantropologico. Piccoli centri abitati, Castelli, fortificazioni, monasteri, chiese, siti archeologici, forti e strade militari, fontane, abbeveratoi, acquedotti, mulini ad acqua, palmenti, trappeti, opifici industriali, sentieri storici, neviere, abitazioni rurali, recinti per animali, muretti di pietrame a secco. Tra tutti, la ex Strada militare che dallo Stretto, costituisce elemento di rilievo, testimonianza della via da Portella Mandrazzi, tra Novara e Francavilla di Sicilia. (…)

Quella del Parco sarebbe un’area di poco superiore a 50.000 ettari, ricadente al di sopra dei 300-400 metri di quota, distribuita su una trentina di Comuni, che vanno da Messina a Taormina, a Novara di Sicilia, a Tripi. Il Parco, indubbiamente, aiuterebbe ad incrementare e diversificare i flussi turistici, che comporterebbe l’aumento della commercializzazione dei beni materiali, e in primo luogo dei prodotti agricoli tipici di qualità, e dell’artigianato storico. Come già accaduto in altre realtà, anche qui il Parco potenzierebbe quel modello alternativo di gestione territoriale che i GAL propongono, specialmente in un territorio come i Peloritani dove i Comuni, piccoli o piccolissimi, sono incapaci, da soli, di mettere in campo programmi articolati di sviluppo sia per la diffusione di interventi strutturali, per la formazione e per la diffusione di una cultura imprenditoriale e di microaziende sostenibili. L’auspicio é che anche altri GAL condividano la proposta, per motivi di appartenenza geografica, per un supporto di esperienze e conoscenza, ma anche e soprattutto  per amore del pianeta.

Un percorso sostenibile che é già nel programma del convegno che a breve si terrà su iniziativa del Gal Tirrenico per iniziare il cammino e la nascita del Parco Naturalistico regionale dei Monti Peloritani. 

 

Comments are closed.