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M’ILLUMINO DI MENO 2019, CONSIDERAZIONI “CONTRO CORRENTE”

di Roberto Zalambani – Presidente UNAGA

Dalla prima volta che Caterpillar e Rai Radio 2 lanciarono  “M’illumino di meno” sono trascorse 15 edizioni e tutto (o quasi) è cambiato nel mondo dell’illuminazione: gli apparecchi a LED hanno ormai soppiantato le vecchie lampadine ad incandescenza, oggetto della prima campagna, e ben presto sostituiranno tutte le tecnologie tradizionali, massimizzando così i risparmi energetici. L’efficienza non è  tuttavia più l’unico tema sul quale la scienza e la tecnica del mondo della luce stanno orientando i loro sforzi ma quello più ampio legato al benessere dell’uomo e e la salvaguardia dell’ambiente. Tra le tante innovazioni in questa direzione, tre ci sembrano le più significative.

La prima è lo sviluppo di sistemi d’illuminazione atti a promuovere il benessere e la salute delle persone nei luoghi di lavoro o in ambienti scolastici e che passano sotto il nome di Human Centric Lighting (HCL). L ‘impiego di corpi in grado di modificare la temperatura di colore della luce da bianco caldo a bianco freddo attraverso la tecnologia Tunable White e l’intensità luminosa, favoriscono la concentrazione e consentono di adeguarsi al naturale ritmo biologico circadiano (sonno-veglia) delle persone.

Un secondo tema è il contenimento dell’inquinamento luminoso, ovvero la luce proveniente dai sistemi d’illuminazione che ostacolano l’osservazione del cielo stellato, creando effetti negativi sull’uomo e sull’ambiente e spreco energetico. Oggi molte regioni si stanno dotando di leggi di adeguamento che  impongono l’impiego di apparecchi completamente schermati e l’impiego di sorgenti di luce bianca calda per ridurre la brillanza e quindi l’effetto di inquinamento luminoso del cielo.

Infine la diffusione di sistemi di controllo e gestione digitalizzata della luce consente di integrare tra loro vari dispositivi, riuscendo a massimizzare il risparmio energetico accendendo la luce solo quando serve e regolando l’intensità della luce in funzione del contributo della luce naturale, diagnosticare lo stato degli apparecchi fino alla trasmissione di informazioni tramite gli stessi corpi illuminanti: è la cosidetta Internet of Things (IoT). Tutto questo si sta sviluppando sia sulla piccola applicazione (smart house) che su larga scala (smart cities).

Di fronte a queste sfide il “decalogo” di “M’illumino di meno” per uno stile di vita sostenibile rischia di apparire poco piu’ di una esercitazione scolastica.

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