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WITTFRIDA MITTERER DIRIGE LA PRESTIGIOSA RIVISTA DI BIOARCHITETTURA. I REPORTAGE DELL’ULTIMO NUMERO

La zona del porto di Beirut dopo la tremenda esplosione del 2020

di Roberto Zalambani, Presidente UNAGA

Una bella, grande rivista (anche nel formato) che aiuta a riflettere sulla sostenibilità attraverso esempi virtuosi in giro per il mondo.

E’ giunto in questi giorni agli abbonati e negli scaffali di 64 librerie di varie regioni italiane il numero 134. Si tratta del magazine “Bioarchitettura”, ed è edito dall’omonima Fondazione, con un sottotitolo che ne rivela la missione, abitare la terra. La dirige la collega giornalista, associata ARGAV e UNAGA, Wittfrida Mitterer che, dalla redazione di Bolzano, spazia alla ricerca di progetti innovativi, proposti e soprattutto realizzati, come piccolo segno di speranza affinchè l’uomo si decida finalmente a fare pace con se stesso e con la natura.

La rinascita del centro di Beirut con l’area archeologica romana

L’articolo scelto come editoriale è di Lamberto Iezzi e riprende una relazione tenuta dal Presidente di “Prometeo in Venezia – Centro di ricerca e innovazione” al convegno internazionale “Nature in mind” tenutosi a Roma nel maggio scorso. Seguono un’intervista al neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e una serie di reportage dalla Norvegia alle Alpi austriache, dal cimitero napoleonico di Civita d’Antino in Abruzzo alle “coesistenze ibride” in Sardegna per la transizione ecologica. La direttrice traccia il positivo bilancio della 17a edizione della Fiera Klimahouse svoltasi a Bolzano nel maggio scorso e dell’interesse suscitato dal contributo di Bioarchitettura attraverso la mostra “Costruire ecologico e CO2 free in Alto Adige” con presentazione di esperienze di difesa dell’ambiente e valorizzazione del territorio.

Di grande interesse il reportage di Salvatore Festa “La rinascita del porto di Beirut: rigenerare la bellezza di una città cosmopolita e martoriata”. Come non vederci un motivo di speranza per quando finirà la terribile guerra in corso ai confini dell’Europa?

 

 

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