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Basilicata: per il pane di Matera Igp filiera certificata e tante opportunità

Questa del pane italiano è una storia molto particolare: ogni comune ha il suo pane. Ci sono novemila e passa comuni e altrettante (più o meno) qualità di pane ma la materia prima è sempre la stessa: grano e acqua. C’è però il granturco, il mais, il grano duro, tenero,  chiaro, scuro, giallo, la segala, l’orzo, ecc. Per non parlare dei forni per cuocerlo: a carbone, legna, vapore, elettrico, microonde.  E  poi le forme, le più svariate: dal panino alla baguette, alla pagnotta, sfilatino, palata, palatone, rotondo, quadro, a brioche.  Insomma, paese che vai pane che trovi.  

In questa marea che è la  panificazione italica, appare quasi indispensabile differenziarsi e così chi ha voluto farlo ha pensato alla propria identificazione, com’è appunto il caso del pane che si fa a Matera, in Basilicata. Un pane a forma di tartaruga, di colore giallo zafferano, profumatissimo, morbido e allo stesso tempo da potersi conservare per più giorni.  E, qualora dovesse diventare duro, pronto a  trasformarsi in deliziose bruschette, che da queste parti si usa coprire  con  olio extravergine d’olivo locale, saporiti pomodorini  e, a piacere, pezzetti di sedano, cipolline fresche o solo spruzzi  di origano, tutti prodotti  coltivati nell’orto di casa. Perché si dà per scontato che il lucano che non avesse un pezzettino di terra per sé, si sentirebbe monco.  

Or dunque, l’avvio della vendita del Pane Igp di Matera,con una certificazione garantita nella filiera e nelle tecniche di produzione e lavorazione, rappresenta un segnale concreto di crescita del settore agroalimentare e della panificazione in particolare.

E’ il commento del presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo TORTORELLI, che ha salutato positivamente l’iniziativa del Consorzio per la valorizzazione del Pane di Matera  Igp, per l’avvio di  un progetto produttivo e di valorizzazione “interamente lucano”, a garanzia di consumatori, buongustai, alla ricerca di alimenti genuini e sicuri. «Il pane di Matera – ha detto il presidente, Angelo Tortorelli – è il simbolo della buona tavola e dell’economia agroalimentare locale. Il recupero delle produzioni di grani duri come la varietà senatore Cappelli, il pieno rispetto del disciplinare di produzione con lieviti madre e il rispetto di tecniche tradizionali di lavorazione, l’avvio di una strategia di commercializzazione rappresentano un segnale concreto di vitalità. L’auspicio è ora quello che il Consorzio possa allargare le adesioni tra i panificatori, perché solo facendo sistema il pane di Matera IGP potrà conquistare buongustai e consumatori e nuove fasce di mercato. 

Le produzioni tipiche locali, infatti, rappresentano una componente interessante e valida per accrescere l’offerta turistica, che lega le diverse risorse del territorio».

 (articolo di Iranna De meo)

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